MARIO MARTINELLI

montanaro, scrittore www.mariomartinelli.net

Mario Martinelli, nato a  Rovereto il 23 luglio1962, ha diviso la sua infanzia e giovinezza fra  la città natale ed Obra, una manciata di case abbarbicate ai pendii  delle Piccole Dolomiti di Vallarsa, paese natale della madre e dei  nonni materni.

Fin da piccolo ha  praticato la montagna in tutte le sue sfaccettature, dallo sci di  discesa allo sci alpinismo, all’arrampicata, all’escursionismo.

Ad Obra ha infine deciso  di ritirarsi undici anni fa, dopo che gli è stata diagnosticata una  grave malattia; il passaggio è stato drastico, senza tappe  intermedie, con un ritiro tra le montagne alla ricerca di una  dimensione umana di vita che lo riportasse, dai ritmi affannosi e  dispersivi della città, alla pace e al silenzio interiore.

Per Mario, dunque, ad una  vita al “massimo” è seguita una nuova vita al “minimo”,  ridotta  all’essenziale, all’elementare, al primordiale. La  straordinaria esperienza di meditazione, generata dal vivere e dal  camminare nel verde, nel silenzio, dall’amare intimamente la  montagna, è stata la sua principale medicina.

In questa ottica, pur  avendo un tempo praticato l’alpinismo, Mario preferisce oggi  definirsi “montanaro”, termine che racchiude in sé una  consuetudine molto più intima, stretta e quotidiana con la montagna,  fatta di vita vissuta di ogni giorno piuttosto che di ricerca di  primati o di imprese sportive, come emerge dal libro-intervista “Il  montanaro, conversazioni con Mario Martinelli”, di Fiorenza  Aste, pubblicato di recente dall’editrice La Grafica.

Il suo stile di vita può  essere sintetizzato nel motto “buona vita montanina”, ispirato  all’esempio e agli scritti di Julius Kugy, che con “Dalla vita  di un alpinista” rappresenta uno dei suoi fondamentali punti di  riferimento.

In particolare il Monte  Corno ed il Pasubio hanno rappresentato per lui, nel corso di questi  anni, una costante palestra per il corpo, e più ancora per lo  spirito, che gli ha permesso di affrontare con forza e serenità la  prova che la malattia gli stava presentando; lassù è salito un  numero imprecisato volte, seguendo le orme, anche nei libri di storia  e di narrativa, degli alpini che nella Prima Guerra Mondiale hanno  vissuto e combattuto in queste zone.

Nel 2004 la sua malattia  si aggrava, fino ad impedirgli di praticare i suoi monti con il  corpo; ed è allora che, anche grazie al consiglio e  all’incoraggiamento del suo amico Mauro Corona, decide di  proseguire il suo intenso rapporto con la montagna attraverso la  scrittura.

Ed è dunque questo  l’impulso che spinge Mario a pubblicare. I racconti che scrive sono  il mezzo per condividere l’immensa gratitudine che nutre per la  montagna. La sua decisione di dare alle stampe le sue riflessioni, i  suoi “tesori nascosti”, va dunque vista come ringraziamento, come  modo per mettere in comune la celebrazione giocosa di quella che è  la sua nuova vita fra i monti. Le storie che Mario annota sui suoi  diari, che quotidianamente lo accompagnano, divengono dunque ora dei  veri e propri libri, per celebrare la vita di montagna in tutte le  sue dimensioni: il verde, il silenzio, la semplicità, la relatività  del tempo, la cultura della memoria.

Fra il 2004 e il 2010  vedono dunque la luce 13 libri dedicati alla sua Vallarsa, che hanno  un ottimo riscontro di pubblico e di critica in tutto il triveneto.

In questo lasso di tempo  Mario supera la sua sfida più importante, quella con la malattia:  nell’ottobre del 2005 un trapianto di fegato gli regala una nuova  vita, e gambe di nuovo capaci di camminare per le sue montagne.

Nel 2009, insieme a  Fiorenza Aste e Walter Codato, è ideatore, organizzatore e direttore  artistico della prima edizione del festival “Tra le Rocce e il  Cielo, Scrittori di Montagna all’ombra delle Piccole Dolomiti”,  evento artistico e letterario che si svolge in Vallarsa nell’arco  di tre giorni, comprendendo tavole rotonde sulle minoranze  linguistiche e sulla storia della Grande Guerra, presentazioni di  libri, mostre di fotografia, pittura e scultura, recital musicali,  escursioni guidate sui sentieri naturali della valle e sulle  mulattiere percorse dai soldati della Prima Guerra Mondiale.

BIBLIOGRAFIA

  • “Il  signor Broz. Un doppio giro di vita”, ed. Nicolodi, Rovereto, 2007  (2° edizione).

  • “Finalmente  l’inverno. Storie da un piccolo mondo antico”, ed. Nicolodi,  Rovereto, 2007 (2° edizione).

  • “Il  verde contrafforte. Piccola escursione sul monte Corno.”, ed.  Nicolodi, Rovereto, 2007 (2° edizione).

  • “Il  volo di Arboris e Serafin”, ed. Stella, Rovereto, 2005.

  • “Il  ritorno del signor Broz”, ed. Stella, Rovereto, 2006.

  • “Il  mondo di Alfio Skorzan”, ed. Stella, Rovereto, 2006.

  • “I  monti vicini”, ed. Stella, Rovereto, 2006.

  • “Lo  spirito del bosco”, ed. La Grafica, Mori, 2008 (2° edizione).

  • “Il  Granduca”, ed. La Grafica, Mori, 2007.

  • “Le  fascine al coperto”, ed. La Grafica, Mori, 2007.

  • “Dalla  vita di un jobrero”, ed. La Grafica, Mori, 2008.

  • “Wendepunkt.  Punto di svolta”, ed. La Grafica, Mori, 2009

  • “Fuori  dal Kerle“, ed. La Grafica, Mori, 2009

  • “Il maestro Giacomo”, ed. La Grafica, Mori, 2011

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