GILDO AIROLDI

Gildo Airoldi  nasce il 17 aprile 1939 a Cicognola, una frazione di Merate, oggi provincia di Lecco.

All’oratorio di Pagnano, altra frazione di Merate, c’è un prete, don Franco Resinelli, la cui figura incrocia anche la vita di Romano Perego. Don Resinelli è un appassionato di montagna, uno dei tanti preti sparsi per gli oratori disposti ad assumersi l’onere e il rischio di portare in montagna schiere di ragazzi vocianti. Gildo è uno di loro: a una prima gita in Grigna, in una domenica d’estate, ne seguono molte sugli erti sentieri dei monti intorno a Lecco.

La montagna diventa in breve il luogo dove Gildo e altri suoi coetanei trovano spazi di libertà e stimoli di autoaffermazione, un mondo a parte dove realizzare ciò che appartiene ai progetti e ai sogni giovanili.

A quattordici anni con gli amici e due corde rimediate, si spinge in cima al Sigaro, in Grignetta.

Gildo, da fabbro esperto, sa forgiare e costruire i suoi primi chiodi; i suoi genitori non obiettano e la sua casa diventa il magazzino-deposito dei materiali.

Incontra Romano Perego che diventa per lui un alpinista di riferimento.

Sul piano dell’ arrampicata predilige il granito al calcare, cioè l’arrampicata di aderenza, in fessura e in placca. Il suo alpinismo è orientato anche al misto e alle vie di ghiaccio, di alta quota.

Romano Perego apprezza la discrezione e la forte resistenza del giovane Airoldi e lo coinvolge in alcune uscite.

Sono ormai pronti per la Nord dell’Eiger che salgono nell’agosto del 1962.

Alla passione per l’arrampicata, il Gildo affianca anche un’intensa attività scialpinistica che lo porta a salire molti dei quattromila delle Alpi.

Nel 1999 Gildo acquista un podere in Maremma, nella zona dell’Argentario. Qui si dedica alla ristrutturazione del casale, impianta una vigna DOC e un uliveto e coltiva carciofi.

A tutt’oggi, Gildo continua l’attività in carpenteria; nei fine settimana si dedica alternativamente alle sue due passioni, la montagna e l’attività agricola. Nel tempo libero che gli rimane, memore delle sue prime ore di fucina, si dedica alla realizzazione di qualche opera in ferro battuto.

Comments are closed.