I CROCEVIA DELLE COSCIENZE

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I CROCEVIA DELLE COSCIENZE

Storia di un disertore

I crocevia delle coscienze, storia di un disertore” è il titolo dell’emozionante e struggente spettacolo prodotto da TRA LE ROCCE E IL CIELO, che si terrà in prima assoluta venerdì 14 agosto al Forte di Pozzacchio – Werk Valmorbia,e in versione completa domenica 23 agosto alla Campana dei Caduti di Rovereto, sul Colle di Miravalle.

Quest’anno, in occasione del centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, Tra le Rocce e il Cielo – il festival della montagna vissuta con consapevolezza che si svolge in Vallarsa dal 20 al 23 agosto – dedica due delle sue quattro giornate alla storia.

Grande protagonista sarà la Grande Guerra di cui si parlerà ponendo l’accento su temi difficili e poco considerati dalla storiografia ufficiale, come quelli della diserzione e della sofferenza mentale.

Cosa spinge un uomo a disertare, nella tempesta di eventi, catastrofi e turbamenti innescati dal turbine di una guerra? Qual è il conflitto interiore che deve fronteggiare, davanti al bivio di una scelta così radicale?

Lo spettacolo, ideato e diretto da Paolo Fanini, immerge lo spettatore nella temperie della Grande Guerra, raccontando attraverso diversi piani narrativi la fuga disperata di un giovane soldato dal fronte. Lo seguiremo nella sua personale ritirata, e ascolteremo il suo teso e drammatico dialogo interiore nel rifugio di fortuna in cui trova riparo, dove affida le sue riflessioni sulla guerra ed i suoi più intimi pensieri ad una matita. E contemporaneamente ci ritufferemo nel presente, per seguire un nonno e una nipote che, in un fitto dialogo di domande e risposte, cercano di mettere insieme i frammenti sparsi della memoria, ripercorrendo quanto accaduto durante la Grande Guerra e dopo, per ritrovare il filo smarrito degli eventi vissuti.

Musiche dal vivo, cinema, parola e coralità alpina contribuiranno a immergere il pubblico nell’emozione del racconto: in scena un grande schermo su cui verranno proiettate le immagini, un gruppo musicale di grande qualità formato da Elisa Amistadi, Luca Tocco, Michele Fanini, Michele Bazzanella e Carlo Nardi, e il Coro Pasubio di Vallarsa, diretto da Ivan Cobbe. Lo spettatore verrà portato dall’onda della colonna sonora di grandi autori come Bob Dylan, Leonard Cohen, Sting, Peter Gabriel, Mark Knopfler e Simon&Garfunkel.

Due attori, Enrico Cattani e Maria Giuliana D’Amore, appariranno in video, nell’interpretazione cinematografica della drammatica vicenda del soldato che decide di disertare; altri due attori, Bruno Vanzo e Valeria Simonini, reciteranno invece in scena. I testi sono scritti da Micaela Vettori, il disegno luci è curato da Mariano Detassis, le riprese cinematografiche sono di Luigi Zoner, Sandro Boni e Gabriele Brentari.

Questa produzione, che ha richiesto diversi mesi di progettazione e di lavorazione, si preannuncia come uno spettacolo sicuramente originale nell’impostazione, oltre che di forte impatto emotivo.

La prima assoluta sarà messa in scena venerdì 14 agosto, alle 16, all’interno di Forte Pozzacchio - http://www.fortepozzacchio.it.

Alla versione completa dello spettacolo invece si potrà assistere domenica 23 agosto, alle 20.30 alla Campana dei Caduti di Rovereto.

Entrambi gli spettacoli sono gratuiti, ma a numero chiuso, per questo è richiesta la prenotazione (all’Apt Rovereto e Vallagarina al numero 0464 430363).

Per lo spettacolo al forte (che in caso di pioggia sarà posticipato al 19 agosto) si consiglia abbigliamento adatto alla montagna e spolverino.

L’ingresso al forte ha un costo di 2 euro, ed è gratuito per i residenti delle Valli del Leno. Dopo lo spettacolo, con un piccolo contributo di 5 euro, sarà possibile effettuare visite all’interno di Forte Pozzacchio con le guide dell’associazione “Il Forte” (prenotazione Apt 0464 430363).

La produzione dello spettacolo si è resa possibile grazie al sostegno di Assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento e con la collaborazione di Fondazione Museo Storico di Trento, Museo storico italiano della Guerra di Rovereto, Comune di Trambileno, Acr Il Forte, Associazione Steval, Vigili del Fuoco Volontari di Trambileno.

Intervista a Paolo Fanini 

Parla di diserzione nella Grande Guerra “I crocevia delle coscienze, storia di un disertore”. Un tema difficile, che diventa il filo di una narrazione che pur rispettando il rigore storico dei dati, cerca di andare incontro alle sensibilità e alle conoscenze delle generazioni attuali.

Una rappresentazione che si sviluppa utilizzando più linguaggi artistici, attraverso un’impostazione che ha contraddistinto diverse messe in scena già realizzate precedentemente da Paolo Fanini, ideatore e autore dello spettacolo. I linguaggi utilizzati – film, parola, musica, danza, coralità alpina -  sono funzionali ad interpretare i diversi piani narrativi, in un’intersecazione di linguaggi continua, che contribuisce a tenere viva la tensione narrativa.

Da dove nasce il desiderio di scrivere e rappresentare, in occasione del centenario, “Il crocevia delle coscienze”, uno spettacolo che mette in scena il tema della diserzione?

L’idea dello spettacolo nasce dal desiderio di voler raccontare un fenomeno spesso poco considerato, sebbene abbia avuto una certa rilevanza. A partire dai libri di storia, la diserzione è sempre stato considerato un tema marginale, quasi un effetto collaterale della guerra. Invece, anche in termini di numeri, la fuga dalla postazione al fronte ha avuto una portata considerevole, non solo in Italia ma anche in tutti gli altri eserciti, in modo trasversale; basti pensare che in Italia in quegli anni ci sono stati 160 mila processi per diserzione, di cui 100 mila si sono conclusi con condanna a morte, con esecuzioni avvenute attraverso fucilazione o addirittura con esecuzioni sommarie sul campo di battaglia, senza nemmeno un processo.

Come tratta di questo tema lo spettacolo che vedremo in scena?

Il tema viene trattato attraverso la narrazione delle storia di un soldato dell’epoca che decide di disertare per motivi legati alla sua coscienza, accettando così di andare incontro ad un elevato rischio. Il soldato che diserta è consapevole di poter rimanere ucciso a causa della sua scelta, ma decide ugualmente di intraprenderla. La vicenda viene raccontata attraverso una narrazione su più piani.

Quali sono i linguaggi artistici utilizzati?

Sono molteplici e si intersecano tra loro in continuazione, contribuendo a tenere viva la tensione narrativa. Prima di tutto c’è la musica, eseguita dal vivo da un gruppo di cinque musicisti tra cui spiccano le voci di Elisa Amistadi e di Gianluca Tocco. In scena poi ci sarà anche il Coro Pasubio di Vallarsa che eseguirà sia brani del proprio repertorio che brani realizzati assieme al gruppo musicale. Vengono proposte composizioni di autori piuttosto noti del nostro tempo, che trattano il tema della guerra, andando da Sting a Mark Knopfler, a Peter Gabriel, Leonard Cohen, Bob Dylan ed altri ancora. C’è poi un piano narrativo più strettamente teatrale, con dialoghi scritti da Micaela Vettori. In scena sono presenti due attori ad interpretare un nonno e una nipote. Nonno e nipote costituiscono la chiave narrativa attraverso cui ricollegare quanto accaduto cento anni fa con il presente, con l’attualità. Infine c’è la parte molto importante che riguarda le riprese video. Tutto ciò che è immagine è sempre sincronizzato con le musiche e musica e immagine insieme, si sa, hanno grande forza dal punto di vista comunicativo e sono di grande impatto.

Che relazioni con il territorio si sono avute per la realizzazione di questo progetto?

In primo luogo la relazione con il territorio stesso. Infatti alcune riprese sono state proprio girate sul territorio della Vallarsa ed anche all’interno del Forte di Pozzacchio. Importante è stato inoltre il rapporto con Fiorenza Aste e con il festival che lei rappresenta, Tra le Rocce e il Cielo. Abbiamo poi collaborato con il Coro Pasubio diretto da Ivan Cobbe e con la scuola elementare. La scuola elementare e i bambini che la frequentano sono uno dei passaggi chiave della narrazione. I bambini rappresentano il futuro ed è fondamentale che per il futuro venga sempre salvaguardata la memoria.  Lo spettacolo vuole infatti porre l’attenzione sulla la necessità di non dimenticare, continuare a ricordare quanto accaduto per cercare di farne tesoro, impegnandosi a promuovere costantemente il valore della convivenza pacifica tra uomini e popoli.

I CROCEVIA DELLE COSCIENZE, Storia di un disertore - diretto da Paolo Fanini, testi di Micaela Vettori – andrà in scena a Forte Pozacchio venerdì 14 agosto 2015 – in versione appositamente progettata per gli spazi del Forte – e alla Campana dei Caduti domenica 23 agosto 2015 .

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