associazione

Tra le rocce e il cielo preferisce la montagna lenta, nella convinzione che le migliori soluzioni maturano col tempo, che concede profondità, armonia e consapevolezza.

L’associazione culturale “Tra le rocce e il cielo” nasce nell’ottobre del 2009 per dare una base solida all’omonimo festival, che ha visto la sua prima edizione nell’agosto dello stesso anno, e vuole costruire una rete relazionale tra persone legate al mondo della montagna. Il gruppo di soci raccoglie sia esponenti della “cultura di montagna” (etichetta che raggruppa una grandissima varietà di produzioni, dalla prosa e poesia vernacolare fino a saggistica etnografica riguardante culture montane minoritarie e non valorizzate), quanto da alpinisti e esponenti della società civile che fanno dello studio e della rivalorizzazione dell’ambiente di montagna una loro battaglia.

L’associazione si prefigge lo scopo di tutelare e valorizzare tutti gli aspetti della vita di montagna, dalla storia all’economia del territorio, passando per la cultura delle comunità montane e aspetti ecologici del vivere la montagna.

Altro scopo fondamentale dell’associazione è la tutela e la salvaguardia del patrimonio linguistico, culturale e tradizionale delle comunità etniche minoritarie, patrimonio messo a rischio di totale scomparsa dalla spinta omologante della cultura contemporanea di città.

L’associazione si propone inoltre di dar voce a chi vive la montagna con passione e umiltà, lontano dai riflettori mediatici, per poter finalmente valorizzare punti di vista, altrimenti sempre ignorati, che abbiano nel rispetto per la montagna il loro punto centrale.

COME E’ NATA L’IDEA

Il festival “Tra le rocce e il cielo – Scrittori di montagna all’ombra delle Piccole Dolomiti” nasce, quasi per gioco, dall’idea di un piccolo gruppo di amici di Vallarsa: Mario Martinelli, Fiorenza Aste e Walter Codato.

Partito nell’aprile 2009 per realizzarsi in agosto, il progetto aveva pochissimi mesi davanti, e pochissimi mezzi, per concretizzarsi. Ma quello che nelle intenzioni doveva essere un piccolo festival giocato sul confine tra Trentino e Veneto, ad organizzazione quasi familiare, nel giro di pochissime settimane, grazie all’intraprendenza del gruppo fondatore e alla disponibilità alla partecipazione da parte di numerosi esponenti di spicco della cultura di montagna, prende slancio e assume quella che sarà la sua prima forma: un festival di tre giorni, con un tema portante per ogni singola giornata (arte, storia, minoranze linguistiche), ricchissimo di ospiti (Spiro Dalla Porta Xydias, Annibale Salsa, Kurt Diemberger, Adriano Tomba, Francesco De Nicola, Heinz Steinkoetter e molti altri…), in aggiunta a portavoce e rappresentanti di comunità etnico- culturali dell’arco alpino, e sindaci e assessori dei comuni della Vallarsa e di diverse località del Nord Italia. Un festival dunque, che da manifestazione piccola e marginale diventa da subito un appuntamento intenso e ricco di eventi interessanti e coinvolgenti.

Un festival che dopo molte edizioni non rinuncia a quella che è stata l’idea di partenza: costituire un punto di ritrovo, a dimensione il più possibile umana, per tutti gli appassionati della cultura di montagna. Un luogo all’insegna della montagna lenta, lontano dalla fretta urbana ma anche dall’ansia di record e di prestazioni: una montagna da leggere, da scrivere, da dipingere, da fotografare; ma anche da godere inoltrandosi per i sentieri selvaggi delle Piccole Dolomiti, o gustando un buon piatto tipico regionale.
Una montagna da vivere dunque, e non da conquistare!

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