ANTONIA ARSLAN

Laureata in archeologia, è stata professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova. È autrice di saggi pionieristici sulla narrativa popolare e d’appendice (Dame, droga e galline. Il romanzo popolare italiano fra Ottocento e Novecento, nuova edizione Unicopli 1986) e sulla “galassia sommersa” delle scrittrici italiane (Dame, galline e regine. La scrittura femminile italiana fra ’800 e ’900, Guerini 1998).

Attraverso l’opera del grande poeta Daniel Varujan – del quale ha tradotto (con Chiara Haiganush Megighian e Alfred Hemmat Siraky) le raccolte Il Canto del Pane (Guerini 1992) e Mari di grano (Edizioni Paoline 1995)- ha riscoperto la sua profonda e inespressa identità armena. Ha curato un libretto divulgativo sul genocidio (Metz Yeghern. Il genocidio degli Armeni, di Claude Mutafian) e una raccolta di testimonianze di sopravvissuti rifugiatisi in Italia (Husher. La memoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni), editi da Guerini. Infine, ha scritto il suo primo romanzo, La Masseria delle Allodole, perché non ha potuto farne a meno.

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