Comunicato stampa n°17-2014

COMUNICATO STAMPA N°17

LA MONTAGNA E I CAMBIAMENTI CLIMATICI, IL CANARINO NELLA MINIERA?

Luca Mercalli racconta il clima che cambia

La montagna termometro del clima, che sa lanciare segnali d’allarme all’uomo ma fornisce anche opportunità di adattamento che vanno colte nel momento giusto. Questo il tema della Giornata della vita in montagnasabato 23 agosto, all’interno del festival Tra le rocce e il cielo che si svolgerà in Vallarsa dal 21 al 24 agosto.

Dopo una mattinata nella quale si affrontano nuovi modi di vivere le Alpi attraverso strategie per far tornare la gente a vivere in montagna anche attraverso l’uso di nuove tecnologie e forme contemporanee di architettura di montagna.

Dalle 14.30 al Teatro comunale di S.Anna autorevoli esperti parleranno del clima che cambia. I ricercatori del Muse di Trento, Marco Avanzini e Christian Casarotto, parleranno della storia del clima e dello stato dei ghiacciai alpini. Roberto Barbiero di Climatrentino e del dipartimento della Protezione civile, parla di come si può pianificare il cambiamento evitando di arrivare sempre all’emergenza.

Più tardi si parlerà di adattamento e di come le comunità di montagna possono agire in prima persona, sia preparandosi al cambiamento climatico che mitigandone gli effetti, anche attraverso esperienze già avviate. Ne parleranno Luca Cetara, di Convenzione delle Alpi, Antonio Chiadò della rete Alleanza nelle Alpi e Francesco Musco professore di pianificazione all’università IUAV di Venezia.

In serata sarà invece Luca Mercalli – meteorologo presidente della Società meteorologica italiana e volto noto della trasmissione “Che tempo che fa” – a raccontarci l’importanza delle alpi per il clima. Nella conferenza La montagna e i cambiamenti climatici: il canarino nella miniera? Il meteorologo ci parlerà dei segnali che la montagna ci sta mandando. Segnali che spesso sono ignorati ma che se l’uomo è capace di cogliere ci presentano degli scenari futuri da affrontare per minimizzare i danni.

L’uomo per il clima è sia vittima che carnefice. Carnefice perché da 150 anni sta pesantemente influendo sul cambiamento climatico, ma anche vittima perché tutto questo alla fine andrà ad influire su di lui. Il lato positivo è che essendo l’uomo stesso tra le cause, potrà decidere di smettere, e questo è auspicabile.

La montagna in questo ha una particolarità: riesce a mostrare il cambiamento in modo più rapido e più chiaro rispetto alla città, si pensi allo scioglimento dei ghiacciai, alla flora che cambia, alle alluvioni; segnali visibili lanciati anche a chi in montagna non ci vive e che fanno capire che un cambiamento è in atto. La cultura alpina della gente che abita la montagna, può farsi portatrice di valori positivi. L’adattamento alpino dell’uomo, per sopravvivere alle difficili condizioni climatiche, ha costruito una mentalità che funziona in sinergia con l’ambiente, un senso del limite che va recuperato ed esportato anche ai territori di pianura e di città, e necessario per affrontare il cambiamento.

A presentare la conferenza sarà il giornalista Roberto Mantovani.

La serata inizia alle 21, al Tendone di Riva di Vallarsa. L’ingresso è gratuito.

Guarda l’intervista a Luca Mercalli: clicca qui

Dello stato dei ghiacciai alpini parla la mostra Ghiacciai di una volta, immagini a confronto. 22 confronti fotografici di ghiacciai alpini fotografati all’inizio del secolo e ripresi oggi dalla stessa inquadratura, nella mostra curata da Christian Casarotto glaciologo del MuSe ed esposta da domenica 17 agosto al museo etnografico di Riva di Vallarsa.

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