CLAUDIO TROTTA

Claudio Trotta, batterista bolognese, è da anni protagonista della scena musicale progressive e jazz. Nel 1991 entra a far parte dei “Deus ex Machina”, un gruppo progressive jazz italiano nato a Bologna nel 1985. Con otto album all’attivo, sono stati protagonisti di un discreto revival progressive nel panorama musicale italiano degli negli anni novanta, anche se la loro notorietà rimane confinata ad un pubblico di nicchia. Il gruppo, che ha inciso l’ultimo album nel 2008, prosegue ancora l’attività concertistica. Nel 2002 forma con Diego d’Agata, bassista dei – per ora – congelati Splatterpink, i “Testadeporcu”. Velocità-Compressione-Tempo, questi sono i tre fattori preponderanti che possono essere considerati come la struttura portante del gruppo, un power duo basso-batteria. La linea musicale che caratterizza i Testa De Porcu, nome scelto solamente per questioni di assonanze, può essere descritta come un crossover estremo fra hardcore e musica contemporanea; per descrivere il loro genere, e per fugare ogni dubbio in merito, i Testa De Porcu hanno coniato il termine “punktemporary”. Nonostante il pubblico prog abbia dimostrato una notevole attrazione nei confronti di questa band, i due tengono a precisare la loro presa di distanze da questo genere, che non ritengono adatto a descrivere la propria attitudine “ignorante” e parodistica nei confronti della loro stessa musica. Con il duo Canotti-Alberghini forma i “Destination”. Il duo Zanotti-Alberghini incontra sul palco l’energica pulsione ritmica della batteria di Claudio Trotta. Ne nasce un connubio singolare tra ampie melodie, dissonanze e compressioni ritmiche volte alla ricerca dell’emotività più profonda. “Destination” racconta così di un viaggio fra sonorità volte all’esplorazione dei mille volti del linguaggio musicale e alla ricerca di una “destinazione” comune. Ne nasce, nel 2010, il cd “Psaico Bop”. Claudio Trotta collabora inoltre con svariate formazioni ed orchestre di musica contemporanea tra cui l’ensemble “Musica nel buio” diretto da Marco Dalpane, che si forma nel 1992 per accompagnare film muti con musica dal vivo. Spesso vengono commissionate all’ensemble da parte della cineteca di Bologna colonne sonore per determinati film che verranno poi presentati nella copia restaurata in festival del cinema muto. Alcune colonne sonore sono state eseguite con modalità improvvisativa. La maggior parte delle volte sono state composte e arrangiate musiche su copie delle pellicole proiettate.

 

 

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