Comunicato stampa n°4-2013

COMUNICATO STAMPA N°4

CONFERENZA STAMPA SUI CECI 

“Tra le rocce e il cielo” Trento, 7 giugno 2013

«Abbiamo ricevuto contributi da enti pubblici e privati, il programma del nostro festival attende solo le ultime limature, ma ci rimaneva una spina nel cuore: ci mancano solo 4 mila euro per organizzare una serata inaugurale davvero speciale. E allora ci mettiamo in ginocchio sui ceci, e facciamo un appello inusuale: donate 4 mila euro al festival e rendete possibile un sogno di bellezza e cultura per tutta la comunità trentina».

Con questo toccante messaggio gli organizzatori del Festival “Tra le rocce e il cielo” che si terrà a Vallarsa, dal 29 agosto al 1 settembre prossimi, si sono materialmente inginocchiati sui ceci crudi, ed hanno spiegato in cosa consiste il loro sogno.

«La serata inaugurale è sempre stata un momento importante per il Festival, ed è molto attesa in tutta la vallata, come anche dai numerosissimi ospiti che vengono a trovarci dall’Alto Vicentino. Due anni fa abbiamo dovuto persino rimandare a casa parecchie persone, perché il pubblico al teatro di Sant’Anna era davvero troppo». Il prossimo 29 agosto 2013, in Vallarsa, la serata di apertura doveva essere incentrata sulla leggenda del “Wildermann”, ovvero l’Om Selvadèg della tradizione alpina. Ma lo spettacolo non si potrà fare se non si trovano i (pochi) euro necessari.

«Si tratta di una giornata tutta a tema. Nel pomeriggio volevamo organizzare un laboratorio aperto ai bambini, nel quale imparare la leggenda del Wildermann, e provare a costruire la propria maschera con rami, foglie e corteccia. Poi – ha spiegato Gigi Zoppello, del direttivo del Festival – la serata si sarebbe aperta con una conferenza di un esperto antropologo sulla figura del Selvatico nelle Alpi, ed infine lo spettacolo, praticamente una prima mondiale».

Di cosa si tratta?

«Negli ultimi cinque anni, il fotografo francese Charles Fréger ha percorso le feste rituali delle Alpi e fino ai Carpazi, alla ricerca dell’Uomo Selvaggio. Il risultato è un libro, intitolato Wilder Mann, che raccoglie splendide immagini dei costumi di mezza Europa (http://www.charlesfreger.com) e che ha ispirato al grande compositore italiano Teho Teardo un disco, ed uno spettacolo. Noi – ha spiegato Zoppello – volevamo aprire la serata con la sfilata delle maschere dei bambini della Vallarsa, e poi dare spazio alle emozioni, magari all’aperto e vicino al bosco, con un grande concerto dal vivo».

Teho Teardo (uno dei più famosi compositori di musica per film, con all’attivo soundtracks come “Il Divo” o “Diaz” e “Il gioiellino”, ha eseguito questo concerto solo due volte: all’Auditorium Parco della Musica di Roma e all’IFG festival nelle Marche. «Se riusciremo a portarlo in Vallarsa, sarà la terza esecuzione; il mese successivo è in programma all’Opera di Parigi, per capirci» ha raccontato Zoppello.

Quattromila euro, in tempi di crisi, sarà difficile trovarli?

«Sappiamo benissimo – hanno detto gli organizzatori del Festival – che in questi tempi ci sono aziende in crisi e le risorse scarseggiano per tutti. Ma sappiamo anche che le donazioni per sponsorizzare la cultura sono pienamente detraibili dalle dichiarazioni dei redditi, e quindi si tratta di elargizione che fanno del bene alla comunità, e non pesano con ulteriori oneri sui bilanci». Da molto tempo si parla di “coinvolgere i privati”, ma in Trentino questo si è realizzato molto raramente: «Anche perché spesso i privati non sanno dei vantaggi fiscali che hanno, quando sponsorizzano l’arte e la cultura» spiega Gigi Zoppello.

Ma a chi si rivolge questo appello?

«A tutti. Potevamo metterci in viaggio per il Trentino con il cappello in mano, a chiedere di porta in porta. Invece facciamo un appello pubblico sui ceci – dicono gli organizzatori – perché vorremmo far sapere a più gente possibile che c’è la possibilità di fare una cosa bella, utile alla gente, con un risultato secondo noi fiabesco. E quindi ci chiediamo: ci sarà in tutto il Trentino una persona che ci sponsorizzerà con 4 mila euro?».

Stanno accusando la Provincia di sordità?

«Assolutamente no. Dobbiamo ringraziare la Provincia di Trento che da tempo crede nel nostro Festival – hanno detto gli organizzatori – ed anche i numerosi altri soggetti che ci aiutano, da Accademia della Montagna alla Regione Trentino Alto Adige, dal Comune di Vallarsa, alla Fondazione Caritro in special modo. Ora però siamo a dover far quadrare i conti: condannare a morte o meno il Selvaggio che sogniamo? Noi ci siamo umilmente inginocchiati. Ora vediamo se qualcuno avrà voglia di seminare un po’ di bellezza, di cultura e di emozione».

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